Don Carlo De Ambrogio
Dopo i tre anni di tirocinio pratico, l’otto settembre eccolo a Praglia (Pd) per il suo primo anno di teologia. E’ tempo di guerra e lo studentato teologico è ospite della Abbazia dei Padri Benedettini. Lo studentato di MonteOrtone (Pd) – libero finalmente dall’occupazione tedesca – lo riaccolse per la continuazione degli studi di teologia che si conclusero con l’ordinazione sacerdotale il 29 giugno del 1947, festa dei SS.Pietro e Paolo. Negli anni successivi è inviato nel collegio Don Bosco di Pordenone ad insegnare lettere nel ginnasio superiore e sempre in questi anni conseguirà la laurea in lettere nell’università di Padova con una tesi su Origene. Tra i vari incarichi che gli vengono affidati ricordiamo la direzione del giornalino del collegio. Nel 1956 Don Luigi Ricceri, allora Superiore Responsabile della stampa e dei Cooperatori salesiani (poi Rettor Maggiore), scoperte le sue brillanti doti giornalistiche lo inviterà subito alla Casa Madre di Torino, come responsabile dell’Agenzia Notizie Salesiane. Quando questa agenzia fu trasferita a Roma, Don Ricceri affidò a Don Carlo la direzione di “Meridiano 12”, una rivista per i giovani a livello internazionale. Fu nominato anche collaboratore del “Bollettino Salesiano”, organo ufficiale della Congregazione. Negli anni 1959-61 si impegna nella predicazione ai volontari della sofferenza, nell’Opera di Mons.Novarese e nel 1969 è invitato dai superiori a visitare le Case dei Confratelli Salesiani in India, Giappone, Cina, dove raccoglie parecchio materiale per i suoi servizi giornalistici. A Torino la sua evangelizzazione aveva riempito tutta la sua giornata, al punto che lavorava anche la notte, lasciando pochissimo spazio al riposo. Oltre alle figlie di Maria Ausiliatrice, alle quali dedicò con particolare amore e dedizione molto tempo della sua predicazione, parecchi altri istituti religiosi lo invitavano per ritiri, corsi di esercizi spirituali, conferenze, confessioni alle suore e alle giovani, senza contare i colloqui personali. Nel 1975 è l’anno decisivo; la notte del 23/24 maggio nasce il Movimento Gam durante una veglia di preghiera nella Basilica di Maria Ausiliatrice a Torino. Don Carlo si dona totalmente alla Parola di Dio e alla Madonna. Grandi e piccoli incontri di preghiera in tutta Italia, missioni, giornate di formazione, ecc…, circa quattro anni di intenso operare sempre affiancato da Don Bruno Brusolini, fino al mattino del 7 novembre 1979 quando Don Carlo tornava improvvisamente alla Casa del Padre. Concludiamo questa breve biografia di Don Carlo con le parole che il 9 novembre 1979 il Cardinale Ursi scrisse lui: “Visse nell’ascolto assiduo e amoroso della Parola di Dio. Conosceva le Sacre Scritture, le riviveva e le spiegava nell’ebbrezza dello Spirito. Egli trovò in Maria – la tutta piena di Spirito Santo- il segreto dell’amore totalitario e gioioso a Dio e ai fratelli in termini di Magnificat. Visse nella Chiesa come messaggero dello Spirito e ministro fiamma di fuoco. Il messaggio rovente, però scaturiva sempre da labbra sorridenti di un volto luminoso di fanciullo in toni dolci, limpidi e penetranti. Lo capivano meglio i cuori giovanili o assetati di giovinezza”
Don Carlo nacque ad Arsiero (Vi), il 25 marzo 1921 da papà Pietro di Varallo Pombia (Novara) e da Lucia Augusta Carollo di Arsiero. Carletto, così veniva chiamato da piccolo, è il primo di quattro figli della famiglia De Ambrogio.Dopo qualche giorno dalla nascita, e precisamente lunedì 3 aprile, Carletto fu battezzato nella chiesa parrocchiale. Difficoltà finanziarie obbligano la famiglia ad emigrare in Francia ad Asnières – sur Seine (vicino Parigi), qui papà Pietro aveva trovato un impiego come falegname e anche mamma Lucia cercava di portare a casa qualche spicciolo. Abitavano in una baracca, in povertà e umiliazioni. Per motivi di salute di Carletto la mamma, e i due bambini ritornarono ad Arsiero, il papà invece rimane in Francia per sostenere la famiglia.Qui, Carletto trascorre le sue giornate con i compagni e và volentieri all’asilo dalle suore della S.Famiglia, dove inizierà ad imparare pianoforte.Nell’ottobre del 1930 con l’aiuto di Don Gusato, sacerdote salesiano del paese, entrò nell’aspirandato salesiano di Trento, accolto paternamente dal direttore Don Ghibaudo. Nell’aspirandato di Trento Carletto rimase un anno in più dei suoi compagni perchè troppo giovane per accedere al noviziato. Anche questo fu provvidenziale, come sottolineò egli stesso, perchè potè approfondire meglio lo studio del greco alla scuola di Don Ponzio, un validissimo insegnante, allievo del Carducci. Queste solide basi gli serviranno in seguito per accostare e tradurre direttamente dal greco i testi originali della Parola di Dio, soprattutto i quattro vangeli, le lettere di S.Paolo e di S.Giovanni, l’Apocalisse.Nel 1936-37 faceva il suo noviziato ad Este (Pd) e successivamente dal 1937 al 1940 i tre anni di liceo nello studentato filosofico salesiano di Fogliazzo.